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    Riflessioni sulle vittime di Pasqua

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    By Francesco Cortonesi on 7 Aprile 2023 BLOG

    Sono 400 mila gli agnelli uccisi per Pasqua, oltre 2 milioni in un anno. Ma poche persone ancora sanno come vegono uccisi, perchรจ preferiscono non sapere. La conoscenza invece ci permette di fare la giusta scelta.


    La guerra agli animali passa anche dallโ€™uccisione degli agnelli che vengono condotti alla morte senza poter dire neppure una parola. Se fossero esseri umani saremmo uno stato โ€œcanagliaโ€.

    ย 400 mila agnelli a Pasqua

    Scrivo questo breve articolo il venerdรฌ di Pasqua del 2023. Non posso ovviamente sapere che giorno รจ quando lo state leggendo, ma posso sapere che in ogni caso circa 400 mila agnelli sono giร  morti. Sono le vittime di questa festivitร . Se fossero esseri umani si parlerebbe di una strage senza precedenti, probabilmente verremmo a conoscenza dei nomi e delle storie di molti di loro, ma essendo animali il massimo che possiamo sapere รจ che hanno poco piรน di 30 giorni, che sono stati separati dalle loro madri, che molti di loro provengono da altri Paese (Ungheria e Romania) perchรฉ lโ€™Italia รจ uno dei maggiori importatori europei di questi animali, davanti a Francia e Grecia.

    Uccisi secondo la legge e contro la legge

    Se si trattasse di esseri umani si parlerebbe di โ€œcondanna a morteโ€, ma trattandosi di animali nessuno usa questa definizione e, anzi, si cerca di rimuovere il tutto, tanto che la maggior parte degli italiani ignorano come si uccidono gli agnelli. Per legge si uccidono mettendo prima degli elettrodi ai lati della testa tra gli occhi e la base delle orecchie e poi si recidono sia le arterie carotidi che le vene giugulari o effettuare un dissanguamento profondo. In pratica si sgozzano. Naturalmente le procedure molto spesso non vengono rispettate (ci sono decine di indagini che lo attestano), ma ovviamente non importa a nessuno.

    Le uccisioni perรฒ non avvengono solo nei mattatoi, in Italia infatti รจ molto diffusa, se pur contro la legge, anche la macellazione โ€œcasalingaโ€. In quel caso spesso si preferisce un colpo di coltello al cuore, anche se spesso ce ne vuole ben piรน di uno, perchรฉ non รจ semplice colpire il punto preciso.

    Oltre 2 milioni di agnelli ogni anno

    Se per Pasqua ne muoiono circa 400 mila, alla fine di questโ€™anno ne saranno morti oltre due milioni (nel 2022 sono stati 2.199.832, dati ISTAT). Dal 2008 a oggi, queste uccisioni sono diminuite del 50%, ma purtroppo negli ultimi due anni si sono stabilizzate. Probabilmente la pastorizia, che per fortuna รจ in declino, si รจ un poโ€™ assestata, cosรฌ come le campagne di sensibilizzazione hanno raggiunto per adesso il massimo risultato possibile. Ci vorrร  ancora qualche anno per assistere a un nuovo calo significativo.

    Se fossero esseri umani

    Come ho detto allโ€™inizio se fossero esseri umani tutto questo farebbe di noi uno Stato โ€œcanagliaโ€. Rapimenti, deportazioni, tortura e pena di morte. Tutto nei confronti di minori. Cosโ€™altro ci potrebbe essere di peggio? Ma gli agnelli non sono esseri umani, anzi, gli esseri umani li mangiano, quindi tutto questo viene percepito come un motivo per festeggiare tutti insieme una ricorrenza. Dโ€™altra parte non solo non sono esseri umani, ma non sono neppure cani, perchรฉ se fossero cani gli oltre sei milioni di possessori di cani in Italia sโ€™infurierebbero e se anche non fossimo a quel punto uno Stato โ€œcanagliaโ€ di sicuro saremmo uno stato disprezzato da tutto lโ€™Occidente per questa nostra tradizione.

    La guerra agli animali

    Gli agnelli quindi sono โ€œsemplicementeโ€ vittime della guerra agli animali. Una guerra non riconosciuta, che anzi fa sorridere molti quando se ne parla, ma che di fatto รจ in atto da sempre. Una guerra che prevede, come tutte le guerre, la prevaricazione, la conquista, la prigionia e la morte. In pratica: sottomissione degli animali allโ€™essere umano, distruzione dellโ€™habitat, allevamento e macellazione.

    So bene che questa visione รจ difficile da far passare, eppure anche a voler considerare la vita degli animali una vita di serie B (o anche C, o anche Z se volete) rispetto a quella degli esseri umani, resta il fatto che รจ incontrovertibile il fatto che vorrebbero vivere (รจ stato dimostrato che anche le cozze hanno istinto di sopravvivenza) e che noi decidiamo invece di farli morire.

    La parola alle vittime (da dentro i camion della morte)

    Sarebbe giusto che le vittime potessero almeno parlare. Difendere la loro vita prima della pena capitale. Chissร  cosa ci direbbero, sicuramente ci implorerebbero di non fargli del male, ci racconterebbero le loro storie (molto brevi nel caso degli agnelli), ci supplicherebbero di portare almeno un messaggio dโ€™addio ai loro genitori. Oppure, in un ultimo slancio di rabbia, ci urlerebbero in faccia tutto il loro disprezzo, ci accuserebbero di essere assassini, ci maledirebbero per ciรฒ che gli stiamo per fare. Ma tutto ciรฒ che possiamo sentire sono i loro belati disperati da dentro i camion della morte. Ed รจ questo il tragico che si somma alla loro tragedia. Lโ€™insistere, tenacemente, nel non volerli sentire.

    Queste poche (e probabilmente inutili) parole sono state scritte mentre 400 mila agnelli venivano uccisi.

    Francesco Cortonesi
    Progetto Vivere Vegan


    testo ยฉ Francesco Cortonesi – foto Farm Sanctuary
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    Francesco Cortonesi

    In passato รจ stato sceneggiatore e speaker radiofonico. Oggi insegna in carcere e alle superiori, inoltre scrive storie di animali per numerose testate e si occupa di comunicazione per vari gruppi di attivisti, tra cui Zoout e La Rete dei Santuari.

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