Sappiamo bene che la scelta vegan è il modo più concreto che abbiamo per aiutare gli altri animali, per non stare alle regole dello sfruttamento di questa nostra società specista. Ma è anche interessante sapere che i cibi vegetali possono aiutare il nostro organismo a stare meglio, ad essere più felici. Alcuni studi parlano proprio di questo e Serena Gentile ne scrive per noi.
Vivere vegan significa stare in sintonia con gli animali, vivendo una vita sana, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Oggi è possibile trovare vari articoli e studi che mirano a spiegare quali sono i benefici fisici e psichici di uno stile di vita vegan. Questo articolo, infatti, vuole esporre alcuni studi che rivelano come una dieta vegana possa riflettersi positivamente sulla mente e sul suo benessere.
Innanzitutto, è importante sottolineare che un’alimentazione vegana comporta l’assunzione di vitamine, proteine e altri nutrienti che vanno ad influire sullo stato psico-fisico riducendo, ad esempio, i livelli di stress e aumentando le energie.
È stato riscontrato, infatti, che gli alimenti tipici di una dieta vegana come verdure a foglia, cibi fermentati e persino cioccolato fondente riducono i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, nel sangue. Questo aiuta a combattere lo stress della nostra vita quotidiana riducendo la depressione e l’ansia.
È stato scoperto che gli alimenti ricchi di vitamina B12, magnesio e acidi grassi omega 3 riducono l’infiammazione nel corpo, abbassando quindi i livelli di cortisolo e, molti degli alimenti ricchi di questi nutrienti, tra cui cereali fortificati, avocado, spinaci, semi di lino, noci e olio d’oliva per gli omega 3, svolgono tale funzione.
Le diete vegane sono, inoltre, costituite da carboidrati complessi che aumentano i livelli di serotonina, nota anche come ormone del benessere, mentre invece carne e prodotti animali contengono acidi grassi a catena lunga, i quali sono spesso collegati ai sintomi della depressione.
Depressione e alimentazione
Uno studio condotto da un’agenzia assicurativa statunitense ha studiato partecipanti in sovrappeso o con una storia di diabete. Per 18 settimane ai partecipanti è stato chiesto di continuare la loro dieta normale o di seguire una dieta vegana a basso contenuto di grassi. Quest’ultimo gruppo ha riportato una riduzione della depressione e dell’ansia, nonché una maggiore produttività sul lavoro.
Uno studio pubblicato sul British Journal of Psychiatry ha analizzato le diete e il rischio di depressione in 3.486 partecipanti in un periodo di cinque anni. I partecipanti che mangiavano più cibi integrali hanno riportato meno sintomi di depressione rispetto a quelli che mangiavano principalmente cibi trasformati.
I benefici di una dieta vegetale nella mezza età
È stato anche studiato come le capacità cognitive possano diminuire con l’età, ma uno studio a Singapore ha scoperto che una dieta a base vegetale può in realtà migliorare la salute mentale durante gli anni. “Questi risultati forniscono la prova che l’aderenza a modelli dietetici sani nella mezza età è associata a un minor rischio di deterioramento cognitivo in tarda età negli adulti”, hanno osservato gli autori.
Quest’ultimi hanno infatti studiato principalmente piani dietetici mediterranei che includevano verdure, frutta, cereali integrali, noci e legumi coltivati e consumati stagionalmente. I cibi a base vegetale sono pieni di antiossidanti, vitamine e minerali, che proteggono il cervello dallo stress ossidativo e dai radicali liberi, i quali potrebbero devastare e compromettere negativamente i processi cognitivi e mentali.
L’importanza della serotonina
Un altro collegamento tra nutrizione e benessere mentale riguarda il tratto gastrointestinale. Poiché il 95% della serotonina viene prodotta nel tratto gastrointestinale, il sistema digestivo non solo scompone il cibo ma riesce anche ad innescare le emozioni.
La serotonina, precedentemente menzionata, è un neurotrasmettitore che svolge molti ruoli diversi, tra cui stabilizzare l’umore, conciliare il sonno, facilitare la digestione e influenzare le capacità motorie. Livelli bassi di serotonina nel corpo possono causare depressione, ansia o difficoltà a dormire. Alcuni alimenti innescano la sintesi della serotonina poiché contengono un aminoacido che si trova nelle proteine, chiamato triptofano.
Per mantenere i normali livelli di serotonina, è importante consumare cibi contenenti triptofano. Sebbene alcuni prodotti animali contengano questo aminoacido, studi recenti hanno dimostrato che potrebbe non essere la fonte migliore, paragonata a fonti di origine vegetale quali arachidi, cavoli, asparagi, lattuga, spinaci, zucchine ecc… Il dottor Michael Greger, medico e divulgatore scientifico statunitense, spiega che gli aminoacidi competono tra loro per l’accesso alla barriera ematoencefalica. Poiché il triptofano si trova a basse dosi nei prodotti animali rispetto ad altri aminoacidi, viene spinto via causando un calo di livello nel cervello.
Tuttavia, quando si consumano cibi a base vegetale, l’insulina viene rilasciata a causa dell’assunzione di carboidrati e ciò fa sì che altri aminoacidi vengano assorbiti come carburante, in modo che il triptofano possa essere il primo ad accedere al cervello. Questo è il motivo per cui consumare fonti vegane di triptofano risulta ottimale per far sì che questo aminoacido possa accedere con successo al cervello e sintetizzare la serotonina.
La storia di Mattieu Ricard
A tal proposito vi è una storia molto interessante riguardante un monaco tibetano francese, Mattieu Ricard, soprannominato “l’uomo più felice del mondo”, dopo aver preso parte a uno studio sul cervello di 12 anni, durante il quale la sua testa è stata collegata a 256 sensori mentre meditava sulla compassione. Le scansioni hanno mostrato che il cervello di Ricard produce un livello di onde gamma – quelle legate alla coscienza, all’attenzione, all’apprendimento e alla memoria – mai riportate prima nella letteratura delle neuroscienze. La domanda è stata quindi: “come raggiungere il livello di felicità di Mattieu Ricard?”. Ovviamente vivere seguendo le orme di un monaco tibetano non è alla portata di tutti, ma seguire uno stile di vita vegan di certo è molto più semplice. Mattieu Ricard è, infatti, vegano.
Gli studi riportati sono solo alcuni dei vari che mirano a dimostrare il collegamento tra vivere vegan e il conseguente benessere della mente. È importante però ribadire che il cervello e il corpo sono sempre collegati e ciò significa che il modo in cui trattiamo il nostro corpo avrà un impatto sulle funzioni della nostra mente e sulle emozioni. Essere vegan ci rende consapevoli delle nostre scelte alimentari. Questo stile di vita richiede una profonda riflessione prima di mangiare qualcosa, creando appunto un rapporto più consapevole con il cibo e l’alimentazione, accompagnato da sensazioni positive e soddisfacenti, legate al fatto di di potersi nutrire senza causare sofferenza alcuna.
Se siamo davvero ciò che mangiamo, dovremmo rivalutare il nostro rapporto con il cibo che consumiamo ogni giorno, dato il ruolo fondamentale che esso svolge per nostra mente. Uno stile di vita vegan risulta essere il più adatto, non solo per il benessere mentale ma anche per le varie motivazioni etiche e anti-speciste che spesso muovono gli individui ad eliminare il consumo di carne e derivati per adottare un’alimentazione 100% vegetale.
Serena Gentile
Progetto Vivere Vegan