Sono passati alcuni giorni dalla morte di Bruno, l’Orso divenuto famoso per la sua reclusione -insieme ad altri Animali – nello zoo di Cavriglia, in provincia di Arezzo. Bruno lascia un grande vuoto, perché la sua presenza silenziosa ha mosso gli animi e ha attivato tante persone affinché lui e suoi amici trovassero la libertà dovuta. Bruno non ha mai vissuto da animale libero come sarebbe stato giusto e ora la sua morte diventa per noi uno stimolo ancora più forte per lavorare e impegnarci affinché più nessuno zoo esista, come nessun circo con Animali, nessun allevamento o stabulario… Resta nei nostri occhi la sua immagine ritratta in momenti diversi: il suo bel faccione da orso fiero, ma anche la sua disperazione quando posa la testa in segno di rassegnazione contro quel muro che lo ha imprigionato per quasi quarant’anni. Sì, perché lui ha vissuto tutta la sua vita, o meglio quella che “noi umani” abbiamo scelto per lui, dentro una prigione di cemento.
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